Tutto ciò che merita di essere fatto, merita di essere fatto bene.
Quando acquisto un prodotto o un servizio pretendo efficienza, puntualità, scrupolosità e precisione. Proprio per questo, quando mi trovo dall’altra parte, non posso prescindere dall’esigere lo stesso da me stesso.
Fare bene qualcosa non è per niente semplice: occorre lungimiranza, un’attenta progettazione, il giusto tempo, risorse e strumenti adeguati, e occorre porre attenzione al costante mantenimento di un adeguato equilibrio nel rapporto tra costi e benefici. Diversamente il rischio di fallire è a tal punto alto da rendere assolutamente più conveniente non avventurarsi del tutto nell’impresa. È una delle citazioni che ripeto più spesso nella vita ed è attribuita a Lord Chesterfield (Philip Dormer Stanhope IV) conte di Chesterfield.
Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti.
Tra adulti, riconoscere e recuperare un errore è un segno distintivo di grande profondità. In ambito professionale, a maggior ragione, fa la differenza quando serietà e professionalità sono modalità di approcciare al lavoro.
Non commette errori solo chi è giovane e inesperto. In un mondo adulto è perfettamente ammissibile l’errore, inteso come esito sporadico e accidentale di un processo condotto con competenza. Quando dall’altra parte c’è un eguale professionista dell’errore, non faticherà a comprendere e sgravare l’errore. Citazione stilisticamente perfetta e concettualmente molto profonda, tratta dal brano “Boogie” contenuto nell’album “Paris Milonga” del cantautore astigiano Paolo Conte.
Quelli che vedi sono solo i miei vestiti, adesso facci un giro e poi mi dici.
Trovo che nella vita sia fondamentale mettersi nei panni degli altri, per comprendere appieno e senza pregiudizi le ragioni che determinano alcune scelte. È fondamentale per rendere più proficuo il confronto.
La frase finale di “Io sono l’altro” di Niccolò Fabi chiude una serie di versi in cui il cantautore invita a riflettere su chi stia dall’altra parte: “il marito della donna di cui ti sei innamorato” o “quello che hanno assunto quando ti hanno licenziato”. Persone di cui normalmente non avresti difficoltà a disinteressarti o che non esiteresti a giudicare in modo affrettato. Citazione nella citazione: “Non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri”
C'è voluto del talento per invecchiare senza diventare adulti.
Talento e buonsenso. Il buonsenso che a cinquant’anni ti permette di vivere da ventenne, quando il contesto lo consente, e che a vent’anni ti obbliga a vivere da cinquantenne, quando il contesto lo impone.